Fortunatamente lo stile di vita #plasticfree sta entrando nelle abitudini delle persone, unito ad eventi ed azioni dedicate all’argomento mosse dal movimento mondiale.
Dal primo volontariato per il Centro di Recupero Tartarughe Marine di Linosa mi interrogo sul problema di imballaggi, oggetti e sacchetti di Plastica
Ho così introdotto dal 2012 nella mia vita alternative per ridurre il consumo di risorse non rinnovabili come il petrolio ed abbassare la produzione di CO2 (che dipende anche dalla plastica).
Al momento della creazione del mio progetto Lasca la Randa non ho avuto dubbi sulla direzione che dovesse prendere in termini di Plastic Free ed ecosostenibilità.
Io ci credo davvero, e non è una azione di marketing o di greenwashing
Per questo mi impegno per abbassare l’impatto ambientale del progetto tramite scelte da seguire durante i trekking/viaggi e tramite progetti di “CO2 zero” per compensare l’inevitabile produzione, anche se minima.
Schiaffata davanti alla realtà ogni volta che partecipo come volontaria ai Centri di Recupero Tartarughe Marine, sono come voi sconvolta dalle immagini di animali acquatici (delfini, tartarughe, pesci ecc) feriti o uccisi dai rifiuti presenti in mare, soprattutto dalla Plastica, sconvolta dalla presenza di microplastiche ovunque, e da tutti i rifiuti che si trovano nei fiumi e nel mare.
Per questo decico molta attenzione e rigidità nei viaggi di trek&vela, il viaggio in cui più degli altri dobbiamo dedicare riflessioni sull’impatto umano sull’ambiente.
Nei Velatrekking è vietata la plastica a bordo, come?
Inoltre è divertimento pure abbinato a consapevolezza il momento in cui raccogliamo dal mare con il mezzo marinaio o allungandosi con le braccia la plastica ed altri rifiuti galleggianti.
Non posso pensare che una tartaruga marina (o chiunque altro) possa rimanere ferito/vittima da quell’oggetto o da qualcosa che accidentalmente cade dalla barca.
Questo è il mio impegno, perché ognuno può fare la differenza.