Oggi giorno responsabile e sostenibile sono frequentemente usati come sinonimi.
Come riportato da Associazione Italiana Turismo Responsabile, “Il turismo responsabile è il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.”
Tutti gli attori del Turismo responsabile (comunità, turista, touroperator) svolgono le attività consapevoli della tipologia del servizio in causa. Nessuno è escluso.
Importante è distinguere la parola Ecoturismo che denota solo la volontà di effettuare una esperienza turistica nella Natura a prescindere che sia ecosostenibile o responsabile, quindi a prescindere dall’impatto sull’ambiente e dall’eticità del viaggio, rispetto per la cultura, apporto economico diretto alla comunità visitata.
ll primo a introdurre il concetto di ecoturismo fu, nel 1988, un architetto messicano ambientalista, Hector Ceballos-Lascurain, che parlò di viaggiare in luoghi naturali con l’obiettivo di “studiare, ammirare e apprezzare lo scenario”. L’idea fu considerata utile ed ecologica a tal punto, che le Nazioni Unite dichiararono il 2002 l’anno internazionale dell’ecoturismo.
Un’altra distinzione importante per non cadere in errore è non associare alla parola responsabile/sostenibile un determinato budget perchè sono fattori totalmente indipendenti. Ogni viaggio può essere economico o con costi elevati a prescindere dal carattere di sostenibilità che ha.